Maxi sequestro di pesce VIAREGGIO. Dal 20 al 28 ottobre 2015 e dal 23 novembre al 23 dicembre 2015, gli uomini e le donne della Guardia Costiera viareggina sono stati impegnati in due distinte operazioni complesse di controllo della filiera della pesca denominate “UNDERSIZED” e TALLONE D’ACHILLE”

Le operazioni, la prima a livello regionale e la seconda a livello nazionale, sono state coordinate localmente dalla Direzione Marittima di Livorno.
La Capitaneria di Porto di Viareggio ha impiegato 12 militari che hanno effettuato controlli in mare – con l’utilizzo di motovedette – e nelle province di Lucca e Pistoia.

I controlli in mare sono stati rivolti alla sicurezza degli equipaggi sui luoghi di lavoro e alla tutela delle risorse biologiche con particolare riferimento al rispetto delle distanze minime di pesca dalla costa da parte dei pescherecci a strascico, mentre a terra, i controlli hanno riguardato la verifica della regolarità dei prodotti ittici immessi sul mercato o utilizzati nella preparazione delle pietanze da parte dei ristoratori, il tutto al fine di tutelare il consumatore finale.
In mare sono state 29 le unità ispezionate (da pesca e da diporto). Contestati n.3 illeciti per pesca con attrezzi sportivi non conformi ai regolamenti (nasse). Nessun illecito rilevato alle unità da pesca professionale, ciò anche grazie all’attività di prevenzione svolta costantemente dalla Guardia Costiera viareggina durante l’anno.
IMG_4730Per quanto riguarda i controlli a terra, invece, sono state eseguite 119 ispezioni tra grande distribuzione, pescherie, mercato ittico e ambulanti, contestando 18 verbali amministrativi per un totale di circa 32.500,00 € con sequestro di circa 150 Kg di prodotti ittici.

In particolare le infrazioni hanno riguardato:
detenzione e sequestro di circa 10 kg anime di telline in due diversi ristoranti della Versilia pronte per essere utilizzate nelle varie pietanze probabilmente frutto della pesca illegale sportiva;

posti sotto sequestro circa 140 kg di prodotti ittici in 16 esercizi commerciali ristoranti/pescherie in quanto mancanti di documenti di rintracciabilità che garantiscono al consumatore la genuinità dei prodotti utilizzati per la conservazione e il confezionamento delle pietanze.

Da ultimo i controlli hanno permesso di scongiurare presso un ristorante della provincia di Pistoia una frode nei confronti dei consumatori a cui veniva somministrato pesce della specie “Tilapia” anziché “Cernia” come riportato sul menù.

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ultimo aggiornamento: 05-01-2016


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